Censimento delle sorgenti odorigene, gestione delle emergenze, analisi degli eventi verificati nel corso degli anni, un nuovo percorso con l’ARPA, che prevede attraverso una struttura olfattometrica dinamica di analizzare in tempo reale la qualità dell’aria: sono queste le basi di intervento che il gruppo di lavoro permanente sulle problematiche connesse agli odori molesti ha deciso di portare avanti. Tutto ciò in attesa che da Palermo l’ARPA faccia partire il progetto “Odor Prep”, annunciato nei mesi scorsi dal direttore regionale Di Baucina, e che Arpa Sicilia condurrà in collaborazione con l’Università di Bari. È un sistema che consentirà attraverso l’utilizzo di tecniche strumentali e procedurali innovative, di effettuare un controllo in tempo reale delle emissioni, un’attività che prevederà anche il coinvolgimento di alcuni cittadini, preventivamente individuati, che agiranno come “sentinelle olfattive” e quando avvertiranno un’esalazione industriale, dovranno digitare un codice, per far scattare le analisi. Nel frattempo attraverso il tavolo si vuole – come sottolinea l’Assessore all’Ambiente, Salvatore Gitto – “affrontare la problematica odori con un approccio esclusivamente tecnico e, per fare questo, abbiamo coinvolto tutti i soggetti in grado di portare il loro positivo contributo attraverso una formula innovativa, come quella del gruppo di lavoro permanente. Sono convinto che ciò possa dare risultati concreti. Per assicurare la massima trasparenza, tutti i verbali delle sedute saranno resi pubblici sul sito internet del Comune. Contrariamente a quanto sostenuto da qualcuno, dopo la decisione del Presidente della Regione di revocare il decreto sugli odori, che aveva emesso l’Ufficio speciale aree ad alto rischio, pure soppresso – sottolinea – abbiamo deciso di fronteggiare la questione legata ai miasmi avvertiti dalla popolazione, attraverso questo tavolo che coinvolge l’Arpa, la Capitaneria di porto, la Provincia, i vertici della RAM, oltre ai rappresentanti delle associazioni ambientaliste operanti sul territorio e che nel tempo hanno svolto una continua azione di segnalazione dei fenomeni odorigeni (Legambiente ed Adasc)”.
RodrigoFoti