Pene per quasi 300 anni di carcere e confisca di quasi 20 milioni di euro. Si è concluso così il pricesso Iblis a Catania per gli imputati giudicati con il rito ordinario. Tra gli imputati l’ex deputato regionale dell’Udc ed ex sindaco di Palagonia, Fausto Fagone, che è stato condannato a 12 anni per concorso esterno in associazione mafiosa, mentre è stato assolto per l’altro reato contestato, quello di concussione.
Diciotto anni di carcere per Vincenzo Santapaola, figlio del capomafia Benedetto, a cui è stata contestata, per la prima volta, l’aggravante di avere avuto il ruolo di capo della famiglia catanese di Cosa nostra. Venti anni a Enzo Aiello, storico reggente del clan mafioso. Il procedimento Iblis è nato da indagini dei carabinieri del Ros su rapporti tra Cosa nostra, guidata dalla famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano, con politica ed imprese. Disposta anche la confisca di beni per circa 20 milioni di euro.
Venti anni di carcere per Rosario Di Dio, ritenuto uno degli elementi di spicco della famiglia di Ramacca. E sono stati condannati a 12 anni alcuni imprenditori: Santo Massimino, Francesco Pesce, Sandro Monaco e Mario Scinardo, il “re” dell’eolico.
Nel dettaglio Vincenzo Aiello e’ stato condannato a 22 anni; Giuseppe Brancato a 4 anni; Giovanni Buscemi a 12 anni; Angelo Carbonaro a 12 anni; Rosario Cocuzza a 4 anni e 6 mesi; Rosario Di Dio a 20; Mario Ercolano a 12 anni; Fausto Fagone a 12 anni; Natale Ivan Folloramo a 16 anni; Carmelo Finocchiaro a 17 anni; Santo Massimino a 12 anni; Carmelo Mogavero a 3 anni e 8 mesi; Sandro Monaco a 12 anni; Massimo Oliva a 12 anni; Pasquale Oliva a 18 anni; Francesco Pesce a 12 anni; Giuseppe Rindone a 12 anni; Vincenzo Santapaola a 18 anni; Mario Scinardo a 12 anni; Tommaso Somma a 12 anni; e Giuseppe Tomasello a 13 anni.