Alla vigilia dell’accordo con cui si cede la gestione dell’area portuale di Messina alla relativa Autorità la deputata del Movimento Cinque Stelle Valentina Zafarana ha lanciato l’allarme: “Crocetta non nasconda la testa sotto la sabbia e dica chi gestirà i 144 mila metri quadrati in cui sorgerà il punto franco di Messina. Non è assolutamente pensabile di potere regalare all’Autorità portuale un’area, di cui la Regione deve assumere la gestione diretta”. I Cinque Stelle tornano ad alzare la loro voce sull’accordo che la Regione sta per siglare con l’Autorità Portuale, acclamato come “storico” in ambienti regionali, ma che azzarda a danneggiare notevolmente la città di Messina. “Non vorremmo – affermano i deputati 5 Stelle all’Ars – che questo accordo sia l’ennesimo atto con cui la Regione cederà la propria sovranità e le proprie prerogative ad un ente statale non elettivo e non soggetto a forme di controllo democratico, ma squisitamente tecnico, slegato dal territorio e finanziarizzato, facendone pagare le conseguenze ai cittadini messinesi e ai siciliani tutti”. “Dietro questo accordo – si chiedono gli stessi – c’è la volontà di riqualificare l’area più preziosa dello stretto e di creare ricchezza equamente distribuita tra i cittadini? Oppure tra le linee del piano regolatore portuale redatto dall’Autorità portuale di Messina (sconosciuto ai cittadini e condiviso non si sa con chi) si nasconde l’ennesima speculazione edilizia che gioverà ai “soliti noti” e sottrarrà per l’ennesima volta il mare alla città?”. “Da una recente interlocuzione con l’assessore Vancheri – dichiara Valentina Zafarana – non è stato possibile avere la certezza se questo “storico accordo” farà salvi i 144.000 mq su cui con legge nazionale è stato stabilito che debba sorgere il punto franco di Messina, prerogativa del governo regionale, o se ancora una volta la Regione farà finta di nulla, nascondendo la testa sotto la sabbia. Il segreto evidentemente sarà svelato ai cittadini solo dopo l’incontro di domani. D’altro canto in un recente incontro, l’Assessore Vancheri aveva garantito la volontà di costituire un tavolo tecnico allo scopo di individuare e attuare l’iter amministrativo che porti alla realizzazione del punto franco di Messina”. “Appare doveroso ricordare al governo regionale – continua Valentina Zafarana – che sui 144.000 mq su cui deve sorgere il punto franco insiste un vincolo legislativo apposto con la Legge n. 191/51 e che l’Alta Corte della Regione siciliana, con decisione dell’11 luglio 1951/31 ottobre 1951 n. 48, stabilì che, essendo il punto franco compreso nel territorio della Regione, la competenza della materia industriale, commerciale ed amministrativa del punto franco è del Presidente e degli Assessori regionali, mentre solo la vigilanza doganale spetta agli organi del Ministero delle Finanze. Tanto più che negli ultimi anni diversi studiosi e lo stesso vice sindaco di Messina, prof. Guido Signorino, si sono già espressi circa la legittimità, la realizzabilità e la sicura convenienza in termini di livelli occupazionali e ricchezza diffusa del punto franco. Al contrario, non è dato sapere quale sarà l’impatto economico e occupazionale del piano regolatore portuale che prevede la realizzazione di opere edilizie, alberghiere, uffici, parcheggi e che quindi sembrerebbe, come sempre, a vantaggio di pochi e non dell’intera collettività”.
Rodrigo Foti