E’ Giuseppe Antoci, a capo del Parco dei Nebrodi, il nuovo presidente del coordinamento regionale Federparchi. È stato eletto oggi alle 15.30 nel comune di Santo Stefano di Camastra, nel messinese, durante la riunione del coordinamento di Federparchi Sicilia, convocata dal presidente nazionale, Giampiero Sammuri.
Due i punti all’ordine del giorno: la ripresa dell’attività del coordinamento Sicilia e l’elezione del coordinatore regionale. Alla riunione erano presenti il presidente di Federparchi, l’assessore regionale al Territorio ed Ambiente Maria Lo Bello e i rappresentanti degli enti gestori delle aree protette siciliane (parchi e riserve naturali). Dopo ampia e partecipata discussione, su proposta del presidente Giampiero Sammuri , i presenti hanno eletto all’unanimità, presidente del coordinamento regionale di Federparchi il Dott. Giuseppe Antoci, presidente del Parco dei Nebrodi.
Il Neo coordinatore di Federparchi ha accettato la nomina evidenziando l’importanza del sistema delle Aree protette siciliane (4 parchi regionali, 70 riserve naturali, 6 aree marine protette, 200 siti di interesse comunitario e 30 zone di protezione speciale), della necessità della loro promozione e valorizzazione e nella considerazione che le stesse aree rivestono un ruolo primario nella conservazione della biodiversità, nel migliorare le condizioni di vita delle popolazioni, nel processo di contrasto e di adattamento al cambiamento climatico.
Le linee programmatiche che il Coordinamento siciliano intende attuare sono: la tutela ambientale come valore trasversale di cui tener conto nell’intera programmazione regionale, in linea con i contenuti della Costituzione italiana e con gli accordi internazionali, sanciti anche nella carta di Siracusa del 2009; il riordino complessivo della legislazione ambientale siciliana che è datata ormai trent’anni fa. Infatti, l’attuale disciplina delle Aree protette è ancora incentrata principalmente sulla legge regionale n. 98 del 1981, che ha garantito una efficace conservazione del patrimonio naturale regionale, ma che richiede ormai un ammodernamento dettato da esigenze più attuali e da successive disposizioni nazionali e comunitarie; certezza di risorse finanziarie per le spese di gestione dei 4 parchi regionali che deve essere non inferiore, almeno, al costo attuale di 4 deputati regionali per ogni parco; il rafforzamento della Carta Europea del Turismo Sostenibile. Si tratta di un processo che ha come finalità quella di definire, a partire da una fattiva collaborazione con gli attori locali (pubblici e privati), un progetto di sviluppo turistico sostenibile, ovvero un turismo che promuova sia la
salvaguardia delle risorse naturali, culturali e sociali del territorio, sia lo sviluppo socioeconomico, ma anche la qualità della vita delle persone che vivono, operano e soggiornano nei Comuni dei Parco e Riserve; la promozione degli acquisti pubblici ecologici. Impegno a utilizzare criteri di “preferibilità ambientale” nell’ acquisto di beni e servizi per gli uffici della Regione e degli Enti strumentali, quali autovetture, mobili, attrezzature elettriche ed elettroniche, carta per fotocopie e pubblicazioni, ecc; la priorità nei finanziamenti ai Comuni – Applicazione della art. 25 bis, primo comma, della L.R. 98/81, spesso disatteso dai Dipartimenti regionali, che prevede “ Ai comuni il cui territorio è compreso in tutto o in parte entro i confini di un parco è riservata la priorità sui finanziamenti regionali richiesti per la realizzazione dei seguenti interventi, impianti ed opere: a) recupero dei centri storici e dei nuclei abitati anche al di fuori di essi, nonchè di edifici di particolare valore storico – culturale; b) recupero di edilizia rurale tradizionale; c) opere igieniche ed idropotabili; d)
viabilità rurale e connessa alle attività economiche tradizionali; e) agri – turismo ed escursionismo naturalistico; f) strutture turistico – ricettive, ricreative, sportive, culturali; la certezza di risorse finanziarie per il pagamento degli emolumenti al personale di ruolo in servizio nei parchi – Applicazione dell’art. 39 bis, primo comma, della L.R. 98/81.
A termine della riunione di Federparchi è stato presentato il libro dal titolo “I grandi alberi dei Nebrodi”, dedicato a piante monumentali presenti nel Parco ed edito dall’Ente parco dei Nebrodi. Un volume curato dai botanici Rosario Schicchi, Giuseppe Bazan, Pasquale Marino & Francesco M. Raimondo dell’Università di Palermo, in cui sono riportate schede e immagini riguardanti 60 splendidi alberi plurisecolari, selezionati su oltre 200 piante.