Domenica 30 marzo al teatro Ambasciatori di Catania andrà in scena “Il berretto a sonagli” di Luigi Pirandello, nell’ambito del cartellone proposto da Teatroinsieme e MetaTeatro.
La forma e l’apparenza che prevalgono sulla sostanza e sulla realtà. La difesa dell’immagine nei confronti del contesto sociale, sempre pronto a giudicare e condannare senza appello. La società di ieri, come quella di oggi, si basa spesso sull’ostentazione e sulla strenua difesa dell’onore, a qualunque costo e con qualsiasi mezzo. Un ritratto che delinea in maniera nitida tali temi è rappresentato da “Il berretto a sonagli”, pièce teatrale in due atti, firmata da Luigi Pirandello, che la compagnia Teatro Insieme, con la direzione artistica di Enzo Sasso, in collaborazione con Meta Teatro, con la direzione artistica di Greta Fiorito, proporranno domenica con doppio spettacolo alle 17.30 e 21.00 sul palcoscenico del teatro Ambasciatori di via Eleonora d’Angio, a Catania. Un classico del repertorio teatrale che, riprendendo le tematiche evidenziate dalle commedie “La verità” e “Certi obblighi” datate 1912, fu scritto nel 1916 con il titolo in dialetto “A birritta cu’ i ciancianeddi” per poi essere rappresentato dalla compagnia di Angelo Musco l’anno successivo al teatro Nazionale di Roma. Con la regia di Enzo Sasso, che vestirà anche i panni del personaggio Ciampa, sulla scena di susseguiranno tradimenti, “corna” a volontà e sotterfugi ma, soprattutto, strategie ed espedienti tutti finalizzati a mascherare quanto accade pur di mettere in salvo l’onore violato. Una società improntata ad un falso pudore sessuale che trova, dietro le quinte del vassallaggio, libero sfogo ai danni dei più deboli, un contesto in cui le popolazioni rurali sono loro malgrado costrette a subire le “attenzioni” morbose di feudatari e gabellotti, magari approfittando dell’assenza dei mariti latitanti o rinchiusi in carcere. La storia si ripete con preoccupante ciclicità: nella vita terrena, il potente di turno tende a prevalere sul sottoposto. Cast composto, oltre dallo stesso regista, da Lucia Mangion, Salvo Guidotto, Antonio Spitalieri, Rosalba Marcellino, Orsola Gigliotti e Vania Arena.