Nella sala conferenze del giardino “Oasi” il poliedrico artista Giuseppe Messina ha presentato la sua ultima fatica letteraria dal titolo “La filosofia del saggio”, un poemetto di 410 versi ripartiti fra endecasillabi e settenari, dedicato al figlio ed ai giovani confidenti in un futuro migliore. È stata la prof.ssa Maria Torre, biografa dell’autore, ad introdurre il profilo dell’opera partendo dal suo eccellente palmares contrassegnato da importanti iniziative, quali la fondazione del “Movimento per la Divulgazione Culturale” e la fondazione del periodico “La molla”, una rivista per scuotere le coscienze della provincia messinese, nonché da riconoscimenti nazionali, come la medaglia d’oro conferitagli dal Senato della Repubblica nel 2002 per la trilogia omerica da lui composta e la targa d’argento dal Presidente della Repubblica nel 2006 per il quarantesimo anniversario della sua attività artistica. Da registrare l’intervento dell’Assessore Comunale al Bilancio, dott. Cosimo Recupero, il quale ha formulato gli auspici al Messina per la sua fervente attività ed alla città del Longano affinché possa vivere pienamente la cultura, e del Sindaco, dott.ssa Maria Teresa Collica, augurante che, date le condizioni economiche attuali, il rilancio della città possa avvenire partendo dalla cultura. Fra i relatori un interessante contributo è stato offerto dal pensatore Carmelo Eduardo Maimone nel sottolineare come Giuseppe Messina concepisca la filosofia come una continua ricerca del sapere per ricondurlo all’essenza piena dell’identità umana con l’elaborare ogni cosa, che lo circonda, infondendole un significato simbolico. Il giornalista Carmelo Catania in rappresentanza della “Giambra Editori” ha esaltato l’opera come un percorso approdante alla sapienza. Il presidente Pro Loco “Manganaro”, Andrea Italiano, proponendosi di valorizzare quei barcellonesi forieri di valori culturali ed estetici come Giuseppe Messina, ha ravvisato nel suo libro un segno inconfondibile del suo messaggio interiore. Giuliana Perrone, presidente dell’associazione “FilicusArte”, elogiando la personalità del Messina, ha detto che egli non finirà mai di stupire gli amanti dell’arte. La prof.ssa Teresa Rizzo, presidente dell’“Accademia Amici della Sapienza” ha suddiviso il contenuto dell’ode rispettivamente in una prima parte, nel quale si distingue il Giuseppe Messina pensatore, ed in una seconda dove egli si trasforma in poeta rivelando i suoi sentimenti intimi ed esaltando il dono della vita, che attraversa i millenni. L’ultima parola è stata appannaggio di Giuseppe Messina, il quale con la sua opera intende lanciare un appello civile affinché finalmente s’instauri una società di soggetti pensanti e responsabili, poiché, essendo il mondo appartenente a tutti, è onere della comunità umana migliorarlo. Al termine dell’evento c’è stato spazio anche per la musica grazie al chitarrista Alessandro Monteleone ed alla pianista Lucia Arena, che hanno eseguito l’“Adagio” tratto dal “Concierto di Aranjurez” appartenente al compositore e pianista spagnolo Joaquin Rodrigo, deliziando il numeroso pubblico ivi convenuto per l’occasione.
Rodrigo Foti