Il pedaggio sulle autostrade siciliane è il più caro d’Italia a fronte di condizioni davvero disastrose per la A20 Messina-Palermo e la A19 Messina-Catania. L’ultimo incidente mortale sulla A20 è della settimana scorsa quando un poliziotto di 33 anni ha perso la vita nei pressi di Rocca di Caprileone (Messina). Per questo il movimento 5 stelle, sia all’Ars che alla camera, con tre interrogazioni a firma di Cancelleri, Zafarana e D’Uva interroga governo, ministero delle infrastrutture e l’assessorato regionale sulle inadempienze del Cas, il consorzio autostrade siciliane, ente sottoposto al controllo della Regione, attualmente concessionario Anas delle due autostrade incriminate.
“Le contestazioni rivolte ad Autostrade siciliane – afferma la vice capogruppo del M5S all’Ars, Valentina Zafarana – spaziano dalla manutenzione delle piste alla segnaletica sia orizzontale che verticale, dai guardrail agli impianti elettrici, dalle opere in verde agli impianti telematici in esazione”. Francesco D’Uva, primo firmatario dell’interrogazione presentata alla camera dei Deputati sottolinea che “le società concessionarie si impegnavano a reinvestire parte dei profitti ottenuti dal pagamento dei pedaggi in nuovi investimenti di ammodernamento delle tratte affidate alla loro gestione. Peccato che oggi di nuove infrastrutture se ne vedano sempre meno. Abbiamo chiesto al Ministro Lupi di consentire anche ai cittadini siciliani – conclude D’Uva – già costretti a pagare il pedaggio per un servizio autostradale assolutamente inefficiente, di poter beneficiare, nonostante la presenza del Consorzio, delle agevolazioni tariffarie che il ministero dei Trasporti sembra voler introdurre a favore dei pendolari italiani. In caso di risposta negativa potremmo affermare che oltre all’evidente danno vi sarebbe la beffa, o meglio, l’ennesima ingiustizia.
“Ad oggi, – concludono i Cinquestelle – risultano essere diversi i procedimenti aperti dalla Procura della Repubblica italiana a carico del Cas, anche a causa di presunti sprechi di denaro pubblico. Chiediamo, pertanto, al Governo di intervenire con urgenza per verificare la presenza di gravi inadempienze, tali da attentare alla sicurezza dei cittadini siciliani e di verificare la sussistenza delle ragioni che hanno dato vita al contratto di concessione”.