La guardia di finanza di Palermo ha confiscato 44 terreni e 4 fabbricati a Corleone e Monreale, nel palermitano di proprietà di un 75enne di Corleone, arrestato nel 2006 per associazione mafiosa e poi condannato a otto anni di reclusione dalla corte d’appello di Palermo nel 2008, sentenza diventata definitiva nel 2009. I beni per un valore complessivo di poco meno di 15 milioni di euro sono stati confiscati in esecuzione di un provvedimento emesso dalla sezione misure di prevenzione del tribunale del capoluogo siciliano.
L’indagato avrebbe rivestito un ruolo importante nel supporto alla latitanza del boss Bernardo Provenzano, sia sotto il profilo del sostegno logistico, sia nella circolazione dei “pizzini” tra i vari componenti del sodalizio mafioso e il capo mafia attualmente detenuto, durante la sua permanenza alla masseria in contrada Montagna dei Cavalli a Corleone. Più volte il 75enne era stato osservato a portare pacchi e buste che poi lasciava sul posto. Aveva anche reso una testimonianza a favore di Provenzano nello storico processo di Catanzaro alla fine degli anni Sessanta.
A fronte di redditi ufficiali pressoché assenti o appena sufficienti al sostentamento della sua famiglia fino al 2000, già a partire dalla fine degli anni Settanta l’indagato aveva avviato una intensa attività di acquisizione immobiliare, nella maggior parte dei casi senza far ricorso a prestiti o mutui.