Attivare subito le procedure per la stabilizzazione dei precari, affrontando le varie criticità che si presenteranno lungo il percorso. È questa la posizione della Cisl Funzione Pubblica illustrata questa mattina durante il tavolo tecnico convocato dall’amministrazione comunale di Messina.
“Si tratta – spiega Calogero Emanuele, segretario generale della Cisl Fp – di un primo incontro servito ad avviare le procedure alla luce delle recenti normative nazionali e regionali. Il primo atto è quello di dare l’indirizzo politico, quindi effettuare una analisi approfondita dei bisogni, delle risorse necessarie, dei profili e delle professionalità necessarie, affrontando e trattando le questioni per tappe ma con una programmazione complessiva che metta in sicurezza tutti i 298 precari del Comune di Messina, sfruttando tutte le possibilità consentite dalla legge per le varie categorie”.
La Cisl Fp ha ricordato come i parametri e il rapporto popolazione-dipendenti consentono pienamente di poter prevedere i posti nella dotazione organica già rideterminata nel 2012. “Gli uffici – continua Emanuele – devono fornire i dati necessari economico-finanziari e la disponibilità dei posti in dotazione organica, distinti per categoria e profili, per arrivare all’ultimazione delle procedure entro il 2014. Rispetto al Patto di Stabilità siamo fiduciosi ma bisogna attendere, da parte dei revisori del conti, la certificazione del prossimo mese di marzo”.
Il sindacato ritiene necessaria una migliore organizzazione del lavoro. “Anche rispetto all’orario di lavoro – aggiunge – perché, se non si procederà all’integrazione oraria, questi lavoratori potrebbero essere utilizzati in tipologie orarie verticali e solo in alcune giornate della settimana. L’obiettivo è l’integrazione oraria piena per assicurare una qualificata attività lavorativa e servizi strategici per l’Ente”.
Adesso, per la Cisl Funzione Pubblica, per consentire l’integrazione oraria piena, c’è di apportare le dovute modifiche e le integrazioni nel bilancio 2014 tagliate ingiustificatamente quasi del 70% rispetto agli anni precedenti, riducendo la previsione a 600 mila euro a fronte del milione e 600 mila euro degli anni passati.