“Nel deliberare siffatta riduzione la Giunta di governo forse non ha valutato adeguatamente il danno che la soppressione di Musei, Archivi, Gallerie, Biblioteche ed Istituti di ricerca arrecherà alla società siciliana in termini di sviluppo culturale, turismo, ricerca e persino occupazione: salvo poi a piangere lacrime di coccodrillo sulla chiusura di istituzioni prestigiose. – Così l’istituto Gramsci Siciliano”.
“A ciò si aggiunge la singolare circostanza – antica ma mai sanata – che i fondi 2013 alle istituzioni, pur drasticamente decurtati, saranno resi disponibili, nella migliore delle ipotesi, il 30 dicembre, con obbligo ineludibile di rendicontazione entro il 31 dello stesso mese, cioè l’indomani: il che equivale ad una istigazione al falso in bilancio, o alla vanificazione del provvedimento per rinunzia all’assegnazione. Nessuna delle due cose ci sembra adeguata ad un Governo che voglia svolgere correttamente e proficuamente la propria funzione”.