Le indagini sono state avviate da alcuni accertamenti effettuati dai carabinieri per individuare gli autori di una serie di rapine perpetrate ai danni di alcuni esercizi commerciali ubicati nei comuni di Catania, Aci Catena e Riposto. Tra le tante attività illecite del gruppo, il principale interesse criminale aveva lo scopo di controllare e gestire alcune attività economiche connesse indirettamente all’espletamento dei servizi svolti dal presidio ospedaliero Santa Marta e Santa Venera di Acireale. In particolare, si fa riferimento al servizio di trasporto tramite le ambulanze della onlus Il gabbiano, delle salme di soggetti appena deceduti all’interno dell’ospedale, nonché l’organizzazione del relativo servizio funebre grazie al collegamento con la ditta onoranze funebri Grasso di Catalano Claudio Nelson. La ditta veniva importa dagli indagati ai privati e ai familiari del defunto che avevano necessità di tale servizio, con successiva divisione degli utili.
I medici, in numerose occasioni, venivano costretti, attraverso intimidazioni, ad effettuare in favore di soggetti vicini al clan Santapaola, ovvero di loro parenti ed amici, prestazioni sanitarie esenti dal pagamento del ticket, effettuate in regime di pronto soccorso, che non sarebbero state effettuabili per assenza delle necessarie condizioni di urgenza. Le attività illecite richiedevano la costante ed assidua presenza di soggetti riconducibili all’associazione Il gabbiano presso l’ospedale giacché solo in questo modo, grazie alla complicità di alcuni operatori dell’ospedale, gli stessi, aggirandosi per i reparti nonostante i divieti imposti dai sanitari, venivano a conoscenza dell’imminente o appena avvenuto decesso di un paziente presso il cui capezzale si recavano per ottenere dai familiari, a volte con una sorta di imposizione, l’incarico di effettuare il trasporto a casa e quindi di occuparsi del funerale del deceduto.
Ad altre associazioni onlus del territorio veniva impedito con la forza di fornire il servizio del trasporto dei malati e il conseguente ingaggio per l’organizzazione del funerale. Dalle indagini sono emerse numerose azioni illecite di natura intimidatoria, tipica del metodo mafioso, svolte dal gruppo capeggiato da Sciuto e Brancato, collaboratori dei fratelli S.C. e G.C. e d a alcuni dipendenti della ditta Il gabbiano onlus, sia nei confronti dei familiari dei deceduti presso l’ospedale, costretti dietro minaccia a fruire del servizio loro offerto, sia ai danni delle ditte concorrenti che manifestavano l’interesse ad espletare lo stesso servizio.
Maria Chiara Ferraù