Il grano venne cotto e mangiato immediatamente senza attendere la molitura. Da allora il dolce tipico consumato in questo giorno, soprattutto nel capoluogo dell’isola, è la “cuccìa” (il nome deriva da coccio che significa “chicco”), grano bollito con ricotta, crema di latte, cannella e pezzetti di cioccolato. In ricordo del miracolo in questo giorno si osserva un giorno di digiuno e l’astensione quindi dal consumare pane e pasta (o cibo a base di farina di grano). Un celebre motto palermitano recita: “Santa Lucia, vulissi pani, pani unn’ aiu e accussi mi staiu” ma il 13 dicembre la tavola è un tripudio di gusti: si preparano, infatti, arancini, panelle, gateaux e cuccìa per festeggiare Santa Lucia.
Io voglio parlarvi, però, di un altro dolce legato a questo giorno che si prepara nel lontano Nord: i LUSSEKATTER di Santa Lucia. I Lussekatter sono dolci della tradizione svedese che si preparano per festeggiare la festa di Santa Lucia, “regina di luce” il 13 dicembre in Svezia, Finlandia e Danimarca e nei paesi del Nord in genere. Nei paesi nordici questa è una festa molto sentita. In Svezia, all’alba del 13 dicembre, migliaia di bambine sfilano in processione. Queste sono aperte da una giovane fanciulla, che impersona Santa Lucia, vestita di bianco, una fascia rossa alla vita (simbolo del suo martirio) con in testa una corona di candele, seguita da damigelle e paggetti che indossano vesti bianche e cappelli con stelle dorate. Il corteo è chiuso da bambini vestiti da folletti. Durante la processione i bambini intonano canzoni tradizionali natalizie (tra cui anche la famosa “Sul mare luccica l’astro d’argento” del compositore italiano Teodoro Cottrau, canzone del 1849) e illuminano l’oscurità con le loro candele. Lucia e le sue damigelle donano focaccine allo zafferano (i Lussekatter), i biscotti allo zenzero agli spettatori e del vin brulé. Questa tradizione si ripete in chiese, scuole, ospedali e luoghi di lavoro in tutto il Paese e non sarebbe Natale in Svezia senza Lucia, che porta la luce e che segna il passaggio alle ultime due settimane di Avvento. In origine il 13 dicembre rappresentava la notte più lunga, buia e fredda dell’anno e coincideva con il solstizio d’inverno. I Lussekatter, dal tipico colore giallo (per la presenza dello zafferano e lucidi per l’uovo che viene spennellato sopra), introducono l’atmosfera natalizia e portano tanta allegria. La tradizione vuole che la famiglia maggiore, vestendo i panni di Santa Lucia, porti la colazione a letto ai genitori. Infatti, queste focaccine si consumano la mattina a colazione con tutta la famiglia accompagnati con miele o marmellata insieme ad un caffè ben caldo o nel pomeriggio con il tipico vin brulé locale detto glögg. La loro forma è la tipica S con due cicchi di uvetta tra i ricci, da qui l’interpretazione di molti come “occhi di Santa Lucia”! Il nome Lussekatter viene associato a Santa Lucia ma in verità deriva da “Lussi”, ovvero “Lucifer” (lucifero) e “katter” (gatti). Infatti, “i gatti del diavolo (alias Lucifero)” poco hanno a che vedere con la festa religiosa ma si collegano ad una leggenda secondo la quale il diavolo, comparendo sotto forma di gatto per le sue malefatte, picchiava i bambini mentre Gesù Bambino lo scacciava distribuendo ai bambini buoni queste focacce.
Beh, che dire? Per assaggiare queste focaccine allo zafferano bisogna prenotare un biglietto e volare al Nord oppure basta seguire semplicemente questa ricetta!