E’ da un dettaglio, una porta in bronzo le cui dimensioni reali saranno di 5m x 4m capace di sprofondare, che parte l’avventura del maestro Arnaldo Pomodoro in questo Centenario della Fondazione INDA. Pomodoro, straordinario scultore e artista contemporaneo tra i più famosi al mondo, a Siracusa per la stagione 2014 curerà di Orestea, Vespe e Verso Argo le scene e i costumi. Stamani il Commissario Alessandro Giacchetti con emozione ed onore ha presentato dinanzi ad una sala gremita di giovani studenti di Architettura e Accademia, il grande artista e scenografo.
“Da questa porta nascerà tutto – ha esordito il maestro Pomodoro – un sogno, uno scoppio, una provocazione, la magia per il Teatro Greco di Siracusa”.
Un’atmosfera magica e delicata, una sensazione di totale astrazione capace di esprimere una emozione totalmente diversa dalla quotidianità. Questa la cifra stilistica che stamani nel Salone Amorelli della Fondazione INDA ha annunciato il grande artista nel parlare del suo progetto al Teatro greco. “Poi ognuno – ha aggiunto – potrà vedere di esso quello che vorrà, quello che desidererà. Tutto nasce qui, in questa terra, in questa Siracusa, nel Mediterraneo e da qui, dalla terra, dallo spazio, dalla rotondità e da questo passato che sono nate le mie più belle creazioni” .
Lo scultore che per la prima volta, dopo Gilbellina (Orestea, 1983-1985) e Taormina (Antigone) è impegnato in un progetto di scene e costumi al Teatro greco di Siracusa, ha accennato alla ricerca dei tessuti, già partita, e per la cui realizzazione presto verrà fatto un calco metallico.
“L’intera attività del maestro Pomodoro – ha commentato l’architetto Manuel Giliberti, consulente artistico per questa stagione 2014 – ha visto insieme arte e scenografie perfettamente coniugate. Arnaldo Pomodoro sulle scene rappresenta la visionarietà, l’autenticità della materia. La scenografia per lo scultore Pomodoro in teatro è parola materializzata, strumento di narrazione, come con l’attore, anche la scenografia racconta una storia”.
“Il testo drammatico, la tragedia è continua scoperta dell’identità contemporanea – ha aggiunto Giliberti – e l’Inda da cento anni compie un percorso in cui è continua la forza di adeguamento, l’aggancio con la realtà, i valori, le idee, i sentimenti che sussistono nella natura umana. Ed Arnaldo Pomodoro è tutto questo, lascenografia per lui è ricerca continua, il suo lavoro ed il suo progetto per Siracusa conterrà questa essenza, questo raccontare le idee. Arte, pensiero, scenografia e permanenza di antichissimi insegnamenti”.
Lo scenografo dopo la conferenza ha completato la sua permanenza a Siracusa con una visita al Teatro Greco e al Laboratorio di Scenotecnica in Contrada Pantanelli.