Vasta operazione antidroga condotta questa mattina dai carabinieri tra Catania, Mascali, Giarre, Ramacca, Taormina, Giardini Naxos e Ravenna. Dieci le persone arrestate accusate, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi, reati contro il patrimonio e violazione delle prescrizioni alle misure di prevenzione personali.
Le indagini erano state avviate a dicembre del 2011 e hanno permesso di individuare e disarticolare una rete di fornitori, pusher e fiancheggiatori dello spaccio di stupefacenti (in particolare marijuana e cocaina) che operava su Mascali. È stata fatta luce su alcuni canali di approvvigionamento di droga tra Catania e Mascali e da questo centro verso le rinomate mete turistiche della provincia di Messina quali Taormina e Giardini naxos. I carabinieri nel corso dell’operazione hanno sequestrato circa 250 dosi di marijuana.
Le indagini erano partite dal monitoraggio dei piccolo spacciatori di Giarre che gravitavano in piazza Idria di contrada Nunziata. I militari dell’Arma ne hanno seguito i movimenti e giungendo ai loro principali fornitori. Sono stati documentati i rapporti tra i vari pusher della zona piazza, ma soprattutto fra questi ultimi e altri spacciatori di Giarre, Ramacca, Giardini Naxos e Taormina.
Il personaggio più importante è risultato essere Vincenzo Musumeci, già noto alle forze dell’ordine. Lui era affiancato dai fidatissimi collaboratori Qualid Laabadi, di nazionalità marocchina e Riccardo Calabretta. I tre mascalesi, che si sono avvalsi di una vera e propria associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, utilizzavano per il trasporto della marijuana delle macchine “pulite”, prese a noleggio e non direttamente riconducibili a loro. Per sfuggire alle intercettazioni, chiamavano la droga in codice con i nomi: coca cola, bastarda, caffè, dvd o postiglione.
Chi piazzava la droga e i fattorini della sostanza stupefacente erano Davide Catanzaro, Emanuele Mercurio e Marco Giammona. Loro, su ordine di Musumeci e dei suoi collaboratori, consegnavano addirittura la droga anche a domicilio, spacciando inoltre nelle discoteche di Taormina e Giardini Naxos.
Il gruppo si riforniva di droga dai fratelli Cosimo e Orazio Marino, con base logistica in via Pantelleria di San Giovanni Galermo di Catania, dove i mascalesi si portavano utilizzando il sistema delle staffette (due vetture di cui di vedetta per notare la presenza delle forze dell’ordine e l’altra per effettuare carichi di circa un chilo di stupefacente alla volta).
Maria Chiara Ferraù