Otto persone sono state arrestate dai carabinieri a Monreale, nel palermitano, nel corso di una vasta operazione antimafia tra i comuni di San Giuseppe Jato e Camporeale. In carcere sono finiti Giovanni Battaglia, Baldassarre Di Maggio, Pietro Ficarotta, Raimondo Liotta, Salvatore Lo Voi, Giuseppe Mulè, Antonino Parrino e Rosario Parrino. Gli indagati dovranno rispondere, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla coltivazione, raffinazione e commercializzazione della droga, ma anche di spaccio. Tutti reati aggravati dall’aver favorito Cosa Nostra.
L’operazione odierna è una costola dell’indagine Nuovo mandamento che ha documentato la riorganizzazione territoriale della mafia nella parte occidentale della provincia di Palermo, con la creazione di una nuova sovrastruttura di coordinamento, individuata nell’area di Camporeale, dei due storici mandamenti mafiosi di San Giuseppe Jato e Partinico.
Lo scorso aprile l’operazione aveva portato all’arresto di 38 persone, tra capi e gregari. In particolare, le indagini, avviate nel dicembre del 2010, hanno consentito di verificare come una delle fonti di reddito dell’associazione mafiosa fosse la coltivazione di canapa indiana finalizzata alla produzione e alla successiva immissione sul mercato di ingenti quantitativi di marijuana, per provvedere al mantenimento dell’organizzazione criminale e al sostentamento dei detenuti e delle loro famiglie, come manifestazione del vincolo di solidarietà che lega gli affiliati.
Le piantagioni si trovavano nell’area compresa tra San Giuseppe Jato e Camporeale. Nel corso dell’operazione di oggi sono stati recuperati 40 kg di marijuana già essiccata e pronta per essere immessa sul mercato per un valore al dettaglio di circa 200 mila euro.
Secondo gli investigatori, gli indagati avrebbero provveduto alla creazione di una piantagione di grandi dimensioni in contrada Argivocalotto di Monreale, composta da 600 piante. Successivamente, per timore di venire scoperti, le piante sarebbero state spostate in altre più piccole, di più difficile individuazione per le forze dell’ordine e di più facile gestione per i componenti dell’associazione. Una piantagione era stata sequestrata il 4 agosto del 2012 in località Tagliavia e una in contrada Monte Petroso a Camporeale.
Le indagini sono proseguite e il 26 settembre 2012 e il 9 ottobre dello stesso anno, il nucleo investigativo di Monreale ha individuato due grossi quantitativi di stupefacente già stoccati e pronti per essere immessi sul mercato. La droga era custodia nella masseria di Giuseppe Lo Voi e Salvatore Mulè, luoghi ritenuti sicuri e tutti riconducibili a personaggi di spicco della consorteria criminale.