Lampedusa (Ag): una busta intimidatoria al sindaco Nicolini

Una busta con la scritta “Antrace” contenente polvere bianca e indirizzata al sindaco, Giusi Nicolini, è arrivata questa mattina al Comune di Lampedusa. Sul caso stanno indagando i carabinieri.

Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente territorio e lavori pubblici alla Camera, ha manifestato “solidarietà e vicinanza al sindaco di Lampedusa, per la grave intimidazione verificatasi a Lampedusa, dove una busta con un ritaglio di giornale con la scritta “pericolo antrace” e contenente polvere bianca è stata recapitata in Comune, nell’ufficio del sindaco. A seguito di altri atti intimidatori, in passato ho già presentato più di un’interrogazione, per chiedere in particolare al ministro degli Interni di assumere iniziative a tutela dell’incolumità del Sindaco, delle istituzioni locali, dei cittadini e dei migranti. Rinnoviamo alle istituzioni l’invito di massima vigilanza per difendere un’amministrazione e un’amministratrice che fanno onore al nostro Paese. Giusi Nicolini – conclude Realacci – è un sindaco che si è distinto per aver portato avanti con convinzione una politica di accoglienza e inclusione verso i migranti che sbarcano sull’isola, nonché una donna che si è impegnata da sempre, come ambientalista, per la tutela del territorio e per la valorizzazione della riserva naturale di Lampedusa. Mi auguro quindi che il coraggioso lavoro del sindaco e di tutta la comunità dell’isola possa proseguire con il sostegno della società civile e delle istituzioni, a tutti i livelli”.

Solidarietà al sindaco di Lampedusa è stata espressa anche dal senatore del Pd, Giuseppe Lumia, capogruppo del Partito democratico in commissione giustizia. “Sono al fianco di Giusi Nicolini – dichiara Lumia – per il vile atto intimidatorio subito. Giusi Nicolini sta portando avanti un prezioso lavoro sul piano dell’accoglienza ai migranti, della tutela del territorio e della salvaguardia dell’ambiente, che probabilmente dà fastidio a qualcuno. Chiunque pensi di bloccare o rallentare questo percorso, sappia che troverà la dura reazione delle istituzioni e dei cittadini che credono nella legalità e nello sviluppo”.

Maria Chiara Ferraù

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