La ministra Cècile Kyenge, arrivata in Sicilia perché invitata ad Erice ad un’iniziativa della Cgil, ha subito espresso dubbi sull’utilità dei Centri di Identificazione ed Espulsione per gli immigrati. Dubbi poi confermati dal neo prefetto di Trapani, Calogero Falco che, dopo aver visitato il centro di Milo, nel trapanese, in compagnia della ministra, ha dichiarato: “Non siamo soddisfatti della gestione dei Cie di Milo, stiamo valutando di recidere il contratto con la ditta e procedere ad una nuova gara d’appalto”.
“Il Cara, centro di accoglienza per i richiedenti asilo di Salinagrande – ha continuato il prefetto – che ha 370 ospiti, presenta meno criticità (Il Cie ne ha appena 86)”.
La Kyenge, in merito alle prossime mosse del governo per la gestione dei continui flussi di migranti provenienti dalla Siria ha poi detto che occorre portare avanti “la distribuzione degli immigrati provenienti dalla Siria su tutto il territorio nazionale e la revisione della convenzione di Dublino, per consentire a chi sbarca in Italia, di poter chiedere asilo anche in altri paesi europei. Il flusso dalla Siria – ha concluso – deriva da un’emergenza umanitaria e anche l’Unione europea deve farsene carico”.