Continuano a Niscemi, in provincia di Caltanissetta, le proteste contro la realizzazione del Muos, l’impianto di ricezione satellitare dell’esercito americano in contrada Ulmo. Continua l’occupazione del comune da parte dei comitati No Muos. Nessun presidio nella zona militare dove sono fermi i lavori. Ma la polizia ha scoperto che è stata danneggiata la recinzione metallica, con un taglio di circa 10 metri di rete.
E sul Muos continuano le polemiche anche nel campo politico. Per Vincenzo Figuccia, presidente dell’intergruppo “Giovani energie” all’Ars, “è doveroso chiedersi a quali oscuri interessi ha risposto il presidente Crocetta nel dare il proprio benestare al cantiere del Muos, dopo aver giocato metà della sua campagna elettorale proprio sulla battaglia contro l’installazione militare americana. Così come sull’acqua pubblica, un clamoroso voltafaccia. Se uno come lui – prosegue Figuccia – notoriamente attento all’immagine, ha scelto di preferire la tutela di questi interessi alla tutela della propria faccia, vuol dire che davvero c’è dietro qualcosa di inconfessabile; e non venga oggi a scaricare su altri le responsabilità che sono oggi sue e soltanto sue soltanto, come presidente della Regione e ministero dello Stato”.
E la replica di Crocetta non si è fatta attendere. “Il governo regionale da me presieduto – scrive il governatore dell’isola, Rosario Crocetta sul suo profilo facebook – non ha mai condiviso, neppure sul piano di principio,l ‘installazione del Muos poiché ha ritenuto sempre che tale installazione si inserisce in un territorio fortemente degradato sul piano ambientale per la presenza di altri impianti. Il mio governo – prosegue Crocetta – non ha mai autorizzato alcuna richiesta relativa al Muos, questo per amore di verità. L’autorizzazione Muos è precedente al nostro insediamento. Abbiamo, fino a oggi, fatto ogni tentativo possibile per impedire la continuazione dei lavori, individuando un punto estremamente critico nel fatto che lo studio sulla salute non attendibile e, pertanto, si è concordato col governo nazionale di fare effettuare un nuovo studio affidandone la realizzazione all’Istituto Superiore di Sanità. Sulla base del parere estremamente positivo espresso da tale ente, non era più perseguibile mantenere alcun divieto senza causare il default della Sicilia. Le autorizzazioni del governo Lombardo, infatti, avevano prodotto effetti economici e responsabilità nei confronti di terzi. Gli americani, infatti, sostengono che l’intero complesso Muos a livello mondiale costi 18 miliardi di dollari e che tale istallazione non può funzionare senza l’impianto di Niscemi. L’autorizzazione del governo precedente ha quindi prodotto legittimi interessi a favore di terzi che, in caso di diniego ad effettuare l’istallazione, hanno diritto di essere risarciti. Non avevamo altra scelta se non quella del rispetto delle leggi. Il governo regionale auspica interventi legislativi regionali – abbiamo già presentato da circa un mese un ddl – e nazionali, che possano fornire strumenti adeguati per impedire un’istallazione la cui realizzazione non rientra nei programmi del governo Crocetta.. I parlamentari, pertanto, che vogliono veramente contribuire alla causa del no Muos, piuttosto che capeggiare manifestazioni che sicuramente non possono cambiare il piano normativo, si interessassero a proporre e fare approvare sul piano regionale e nazionale, leggi adeguate che possano realmente impedire istallazioni come il Muos, in prossimità dei centri abitati”.