Modica (Rg): truffa del “caro estinto”

Due persone agli arresti domiciliari, tre obblighi di firma e 18 tra medici, infermieri e paramedici dell’ospedale Maggiore di Modica (Ragusa), indagati. Avrebbero favorito imprese funebri segnalando i casi di malati terminali utilizzando cellulari di servizio offerti dalle stesse imprese. In alcuni casi sarebbero state pure autorizzate dimissioni di pazienti già detenuti attestando che erano ancora in vita per evitare l’iter burocratico che prevede un periodo di osservazione nell’ospedale della salma, per almeno 15 ore. Nella truffa del “caro estinto” scoperta dai Carabinieri della cittadina del cioccolato, sono indagati pure titolari e dipendenti di alcune agenzie di pompe funebri. I reati ipotizzati, a vario titolo, sono di truffa e falsità ideologica.

“Tali rapporti – spiegano gli investigatori – erano finalizzati, mediante ripetuti abusi e omissioni d’ufficio da parte di personale dell’ospedale, a favorire alcune agenzie di onoranze funebri che potevano così avere un collegamento all’interno dell’Ospedale”.

Tra gli indagati R. P. titolare di un’agenzia funebre e il marito G. P. entrambi agli arresti domiciliari, insieme ad un autista del 118 e a un medico del pronto soccorso dell’ospedale Maggiore di Modica. Sarebbe stato quest’ultimo a firmare le false certificazioni che attestavano che pazienti deceduti all’interno dell’ospedale, erano stati dimessi ancora in vita. 

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