Quattro persone arrestate e 60 indagate. Si è conclusa così l’operazione “Guida insicura” condotta dalla Polizia a Enna su un giro di patenti facili. Chi non aveva superato l’esame per conseguire la patente di guida, si rivolgeva all’organizzazione che provvedeva a inviare una persona di fiducia a sostenere l’esame, con un documento d’identità falsificato, intestato al reale candidato. Un meccanismo collaudato che ha consentito l’illecito conseguimento della patente di guida a decine e decine di candidati provenienti da tutta la Sicilia.
Le manette sono scattate ai polsi di Giuseppe Muscarà, 48enne di Piazza Armerina, titolare di un’autoscuola con sedi a Piazza Armerina, Barrafranca, Leonforte in provincia di Enna e nei centri del catanese San Michele di Ganzaria e San Cono. Arrestati anche Antonino Lambusta, 50enne di Acireale, gestore dell’autoscuola Il Sorpasso di Valguarnera Caropepe (Enne); Eros Crisafulli, ennese di 28 anni, titolare di un’autoscuola con sede a Enna, Valguarnera Caropepe e Leonforte e Salvatore Roccazzella, 20enne di Valguarnera Caropepe. Divieto temporaneo di esercitare l’attività di autoscuola per Pietro Paolo Di Bilio, ennese di 35 anni, titolare della scuola guida Vulcano con sede a Caltagirone, nel catanese. Sequestrati tutti i locali e i beni aziendali in uso agli indagati. Numerose le patenti appartenenti ai candidati beneficiari dell’illecito sistema di conseguimento che verranno, nel prosieguo, sequestrate
Le indagini erano state avviate lo scorso novembre per fronteggiare l’allarmante fenomeno del rilascio delle patenti facili. Le investigazioni hanno portato alla luce una vera e propria associazione per delinquere, munita di una solida struttura organizzativa, per porre in essere truffe aggravate ai danni del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, motorizzazione civile di Enna.
L’artificioso inganno svelato con l’indagine “guida insicura” non avrebbe, tuttavia, potuto trovare concreta realizzazione senza la condotta di diversi soggetti intranei all’organizzazione, che – presentandosi candidamente presso gli uffici della locale Motorizzazione Civile – subentravano ai reali candidati nell’espletamento delle prove d’esame. Tra loro, Salvatore Roccazzella di Valguarnera Caropepe che, in almeno due occasioni, si è sostituito al vero esaminando.
Ma vi è di più! I titolari delle autoscuole pensavano proprio a tutto esimendo i propri candidati dall’espletamento di ogni incombenza. Questi ultimi, infatti, erano persino esenti dal sostenere l’obbligatoria visita medica cui si poneva rimedio – da parte di Lambusta e soci – predisponendo certificati medici falsi e/o contraffatti rilasciati a firma di professionisti ignari ed operanti in altri centri.
Nel corso delle indagini è emerso anche il coinvolgimento di Pietro Paolo Di Bilio, titolare dell’autoscuola “Vulcano” con sede a Caltagirone (CT), il quale, in qualche occasione, avrebbe fatto uso, in concorso con alcuni dei suoi candidati, dei menzionati falsi certificati medici.
Risultano, inoltre, indagati alcuni dei funzionari esaminatori della Motorizzazione Civile di Enna i quali avrebbero agevolato il superamento della prova di guida di alcuni dei candidati indagati.
Il costo complessivo dell’illecita operazione si aggirava intorno ai 2.000 € circa a patente. La somma in questione veniva corrisposta, in contanti, dai candidati che, per i motivi più disparati, si mostravano interessati ad abbreviare gli ordinari tempi necessari e alla frequenza dei corsi e al corretto disbrigo delle pratiche burocratiche.
Già in passato, nell’ambito dell’operazione denominata “94%” (per via dell’alta percentuale accertata su scala nazionale relativa ai candidati che, con successo, conseguivano la patente di guida presso la Motorizzazione Civile di Enna) condotta nel luglio del 2007 dalla Squadra Mobile e dalla D.I.G.O.S. di Enna, Lambusta era stato arrestato perché responsabile di condotte analoghe a quelle odierne. Allora risultarono indagati anche Eros Crisafulli insieme al padre e alla sorella coinvolti, a vario titolo, per corruzione e associazione per delinquere.
Tuttavia c’è da considerare che il vero costo – in termini di danno – è quello a carico non solo dell’ente, ma della intera collettività. Infatti, tale criminosa condotta ha oggettivamente consentito di ottenere il titolo abilitativo alla guida a soggetti che, scegliendo la via “più celere” per conseguire il documento in questione, costituiscono un serio pericolo per la circolazione stradale mettendo a rischio l’incolumità propria e quella altrui.
Infine, nel corso di una perquisizione domiciliare nell’abitazione di Eros Crisafulli, indagato, sono stati rinvenuti e sequestrati 17 ovuli di marijuana e un barattolo contenente 3,1 grammi della stessa sostanza, un bilancino di precisione, una tronchesina intrisa di droga. Crisafulli è stato arrestato e condotto nel carcere di Enna.
Maria Chiara Ferraù