Dramma ludopatia nel siracusano, di chi è la colpa?

Il gioco d’azzardo sta diventando una piaga sociale, è fuor di dubbio questa
cosa. Il direttore dell’Asp di Siracusa, Roberto Cafiso, nei scorsi mesi ha
evidenziato in maniera perfetta il problema che si sta riscontrando in tutta la
privincia siracusana. Nel 2012 sono stati 67 i pazienti presi in carico nei
SERT di Siracusa per dipendenza patologica da gioco. Un fenomeno in continuo
aumento dovuto soprattutto all’apertura incontrollata delle cosiddette sale
slot che stanno invadendo un po’ tutta l’Italia. Dove prima c’era una
macelleria o un bar adesso sorge una sala videolottery.

L’Italia è considerata
da sempre un paese di giocatori ma in questo periodo di crisi ci si
aspetterebbe dalle persone che ponderassero le proprie uscite cercando di
risparmiare per far fronte alle spese necessarie, ed invece i dati raccontano l’
esatto contrario. Gli italiani spendono ancora di più in periodo di crisi,
soprattutto le classi meno abbienti della società, con il solo obiettivo di
riuscire a vincere per sbarcare il lunario. Un’impresa pressochè impossibile.
La dimostrazione arriva direttamente dai numerosi sequestri di macchinette
truccate che avvengono ad opera delle forze dell’ordine su tutto il territorio
nazionale.

In Sicilia il gioco a premi ha sempre avuto un grande seguito, ma
negli ultimi tempi ad attirare l’attenzione dei trentenni con un buon livello d’
istruzione sono i famosi casino online. Al momento un fenomeno che potremmo
definire quasi un’isola felice visto che ancora non si registrano casi di
ludopatia. A confermare le nostre parole ci sono soprattutto i dati statistici,
inconfutabili. Il giocatore che si diletta nei casino online ha circa 30 anni,
laureato, e nel suo lavoro ricopre un ruolo di grande responsabilità. A
differenza dei clienti delle sale slot reali in cui l’obiettivo principale è
quello di vincere, in questo caso di primaria importanza è il divertimento.
Divertirsi con le proprie passioni che possono essere le slot machine online, come i classici giochi di
carte. I dati confermano, poi, che la spesa media mensile è piuttosto contenuta
perché si aggira intorno ai 50 euro. Nella classifica delle regioni, riferita
al 2012, è emerso che la Sicilia è la quarta regione in cui si spende di più
con una percentuale che si aggira intorno al 10%. Questo dato si potrebbe
spiegare semplicemente con il fatto che la regione è tra le più popolose
d’Italia. Ma perché i giovani italiani, e dunque anche siciliani, scelgono
queste piattaforme online? Il motivo è piuttosto semplice: internet abbatte le
barriere, permette di potersi divertire in qualsiasi luogo. Le nuove tecnologie
come smartphone e tablet, poi, hanno favorito la mobilità. Infatti al giorno d’
oggi è possibile divertirsi con i propri device in qualsiasi posto in cui ci si
trova grazie all’ampia diffusione della banda larga. Il binomio gioco d’azzardo
viene spesso demonizzato e in alcuni casi lo reputiamo anche giusto, ma in
altri casi ci sembra fuori luogo. Da quello che ci raccontano i media, ed in
particolare il programma televisivo “Le Iene”, la vera piaga sociale in questo
momento è rappresentata dalle ormai famose macchinette, quelle presenti nei
bar, nei luoghi di ritrovo e nelle sale slot. È lì il vero pericolo, è lì che
si alimenta lo strozzinaggio a danno dei più deboli, dei malati di gioco. In
questo caso è fondamentale che l’informazione ricopra un ruolo di primo piano.
Chi già si trova nel tunnel del gioco compulsivo è invitato rivolgersi alle
strutture preposte, soltanto in questo modo riuscirà ad uscire dall’inferno. 

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