A 30 anni dalla morte, Peppino Impastato sarà ricordato a Brolo, centro in provincia di Messina, nell’ambito delle manifestazioni che la Sak Be, in sinergia con l’amministrazione comunale, le scuole, il forum giovanile, e le associazioni che operano in difesa della legalità – Acib in testa – in concomitanza con l’anniversario del suo assassinio. Dal 10 al 12 maggio sono previsti incontri e manifestazioni.
Tra i testimonial, invitato da Pierluigi Gammeri, presidente della Sak Be, ci sarà anche Raffaele Vitale, il giovane sindaco, trentunenne, di Parete, un paesino in provincia di Caserta, che, alcuni giorni fa, quando ha visto che la processione in onore di Maria Santissima della Rotonda, patrona del paese, si fermava sotto la casa di un parente del boss Bidognetti, non ha esitato a sfilarsi la fascia tricolore ed andare via. Un esempio. Un gesto forte che il giovane sindaco ha fatto, che va oltre ad un “no” e che diventa esempio e lezione per tanti. Così scatta l’invito, con l’idea di farlo parlare ai ragazzi delle scuole brolesi e del comprensorio.
Dice Pierluigi “appena appresa la notizia trasmessa, forse con poca enfasi dalla Rai a tarda sera, sentito il sindaco di Brolo, abbiamo pensato di invitarlo qui, perché è di questi giovani amministratori che si ha bisogno. Per questo la Sak Be e tutta Brolo sente l’esigenza di stare con Raffaele, in maniera pubblica e solidale, e con i tanti che come lui, ogni giorno, combattono una guerra silenziosa ma fondamentale per il Sud e per il Paese”
Nelle manifestazioni per ricordare Peppino Impastato (che è stato ucciso il 9 maggio 1978) saranno coinvolte le scuole medie di Brolo e le classi dell’alberghiero più gli alunni di Ficarra delle scuole medie ed anche gli studenti delle “superiori” e gli universitari dell’hinterland
Il programma deve essere nel dettaglio stilato ma già, dopo i primi incontri, dovrebbe prevedere in piazza Verdi la piantumazione di alberi di agrumi; la realizzazione di striscioni (1 per classe) con frasi significative contro la mafia, una kermesse musicale. Ci sarà anche un corteo che dopo aver percorso il corso Vittorio Emanuele III^ raggiungerà il monumento sul lungomare dedicato al “ragazzo di Cinisi” con omaggi floreali. Anche un flashmob pensando ad uno scatto significativo di tutti i partecipanti con le mani alzate sporche di vernice e terra ed infine tra poesie e musica ed anche la testimonianza del sindaco di Parete. E parlando proprio di lui dobbiamo ricordare come lui stesso ha raccontato il suo gesto.
“Il mio gesto – ha raccontato in un intervista al Mattino di Napoli – era doveroso per dare un messaggio chiaro alla comunità. Ho voluto dire che qui ci sono istituzioni che lottano per smantellare questo substrato culturale che vede ancora un fascino nella camorra”.
Tra le tante testimonianze di stima che ha ricevuto rammentiamo anche quella della deputata del Pd, Pina Picierno, che appena saputo dell’episodio ha chiamato il sindaco per esprimergli solidarietà, “Raffaele è l’esempio di un sindaco di provincia, come ce ne sono tanti – ha detto Picierno – che ogni giorno si impegnano con coraggio nella lotta alla camorra, anche con gesti simbolici e di grande significato, come è successo a Parete”.