Giuseppe Tomasi, pittore del Seicento, nasce a Tortorici, centro nebroideo in provincia di Messina. Il suo primo apprendistato lo fa da Gaspare Camarda che nel 1926 lo accoglie nella sua bottega. Due anni dopo, nel 1628 troviamo Giuseppe Tomasi nella scuola dell’ormai anziano Antonio Catalano l’Antico. Da lui apprende vari schemi iconografici. Alla sua morte passa alla scuola di Giovanni Simone Comandé, artista e allievo di Deodato Guinaccia. Presso di lui resta fino alla morte dell’artista nel 1630. Dopo qualche anno Giuseppe Tomasi compie il suo primo viaggio a Palermo per ammirare le opere dei grandi maestri del passato come lo spasimo di Sicilia di Raffaello di cui esegue una copia per la chiesa madre di Tortoricii; la natività di Caravaggio e le opere di Van Dyck che, circa un decennio prima, aveva lavorato nel capoluogo siciliano. Ad influenzare lo stile di Giuseppe Tomasi anche le opere del pittore Pietro Novelli.
Qualche anno dopo, è il 1637, ritroviamo Giuseppe Tomasi a Messina. Qui il pittore oricense ha contatti con il pittore Antonio Alberti detto il barbalonga. Fondamentale per la sua formazione fu la frequentazione della bottega del pittore fiammingo Abramo Casembrot, autore di alcune delle più belle vedute del porto di Messina.
Da Messina Giuseppe Tomasi si sposta a Napoli dove ha contatti con il Domenichino e Ribera. Dalla città partenopea raggiunge poi Roma spinto dalla sete di conoscenza e dalla voglia di ammirare i capolavori dei grandi maestri della pittura italiana del passato e anche di alcuni artisti contemporanei come Francesco Albani con cui ha sicuramente dei contatti.
Sette anni dopo ritorna a Palermo dove conosce i maggiori pittori contemporanei dell’epoca. Finisce qui la sua fase di maturazione e riflessione.
Nel 1647 Giuseppe Tomasi viene chiamato a Messina per dipingere il Rosario della Vergine per la chiesa del Monastero di San Domenico, dove sta lavorando anche Giovan Battista Quagliata.
Non si conoscono esattamente le date di nascita e morte di Giuseppe Tomasi. Si pensa che possa essere nato intorno al 1610 e morto forse intorno al 1672.
Fra le sue opere più importanti ricordiamola Madonna delle Grazie tra San Giovanni Battista e Santa Lucia, custodito nella chiesa madre di Tortorici (1638) Di notevole importanza al centro della tela il monte Cuculo (chiamato migghiosi in vernacolo), caratteristico del paesaggio di Tortorici.
Madonna col Bambino e Santissimi Antonio di Padova e Felice di Cantalice, conservato nella chiesa del Santissimo Salvatore, 1658.
La Vergine appare a San Francesco di Paola, conservato nella chiesa di Santa Maria Assunta a Tortorici (la chiesa madre)
La Vergine appare a San Gaetano di Thiene, chiesa del Santissimo Salvatore a Tortorici.
Uno dei più bei dipinti di Giuseppe Tomasi è conservato invece nella chiesa centrale di San Nicolò, sempre a Tortorici “Le anime del Purgatorio”.
Maria Chiara Ferraù