Patti (Me): operazione Ghiaccio, i particolari

Un bar che serviva per coprire l’attività di spaccio a conduzione familiare. Nell’esercizio commerciale “Bar darling”, nel centro storico di Patti, nel messinese, la droga veniva chiamata in codice “ghiaccio”. Da qui il nome dell’operazione.

Cocaina, hashish e marijuana venivano vendute nel territorio di Patti. Dopo un’indagine lunga due anni, i Carabinieri hanno disarticolato la banda di pusher arrestando cinque persone. Gli arrestati dovranno rispondere di associazione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. Su disposizione del Gip Giovanni De Marco, sono scattate le manette ai polsi di: Salvatore De Luca, 26enne di Patti, operaio, con precedenti di polizia; Simone La Guidara, 28enne di Patti, anche lui con precedenti di polizia; Andrea Scaffidi, 26enne di Patti attualmente detenuto nel carcere di Caltagirone, con precedenti specifici; Giovanni Sidoti, 32enne di Patti e Salvatore Spanò, 27enne di Patti, entrambi con precedenti di polizia.

Nell’ambito della stessa operazione i Carabinieri hanno eseguito numerose perquisizioni domiciliari nei confronti di altri soggetti indagati e un’altra persona è stata arrestata per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Si tratta di Marco Rocchi, 29 anni, residente a Gioiosa marea. Nella sua abitazione sono stati trovati 25 grammi di marijuana in un barattolo che è stato consegnato spontaneamente ai militari dell’Arma impegnati in una perquisizione domiciliare. L’uomo è stato trattenuto nella camera di sicurezza della compagnia Carabinieri di Patti in attesa del rito direttissimo.

Il bar di Patti al centro dell’indagine, era gestito da Simone La Guidara e Andrea Scaffidi, ex convivente della sorella di La Guidara. Il bar Darling era diventato un luogo di ritrovo di consumatori abituali di droga, collegati tra loro da un rapporto di conoscenza o frequentazione.

Attorno a Salvatore De Luca si affiancavano Sidoti  e Spanò per lo spaccio di droga nel territorio da Patti a Messina. De Luca si integrava nell’organizzazione svolgendo a volte anche insieme ai gestori del bar, attività di approvvigionamento della droga anche da fornitori di Palermo e Catania.

A settembre del 2010 Simone La Guidara, la sorella Loredana e il convivente andrea Scaffidi, erano stati arrestati a seguito del ritrovamento nella loro abitazione di 300 grammi di hashish, di alcune dosi di cocaina e di apparecchiature tecniche di intercettazione trovate all’interno del bar e dell’auto di La Guidara.

Nell’ambito dell’operazione ghiaccio risultano indagate altre 26 persone e sono stati segnalati altri 6 soggetti in qualità di assuntori di sostanze stupefacenti.

 

Maria Chiara Ferraù

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