Un menu ricco di rifiuti anche per la seconda puntata dell’operazione “Coste pulite” di Aci Trezza organizzata dai soci dell’associazione culturale Centro Studi Acitrezza nel catanese. Un sabato pomeriggio all’insegna della pulizia e della tutela del patrimonio ambientale.
I soci del CSA hanno ripulito la zona dell’acquario, un’antica vasca per la conservazione dei pesci realizzata nel secondo dopoguerra dallo spaccapietre Mario Spina su commissione della famiglia di pescatori Valastro. In poco più di un’ora è stato raccolto diverso materiale: polistirolo, carta, plastica, resti di reti, lenze, vasi rotti. Con sorpresa inclusa: un frigorifero e un copertone.
Antonio Castorina, Presidente del CSA, riassume così l’esito dell’iniziativa: “Abbiamo raccolto un po’ di tutto in questo secondo appuntamento dell’anno con la pulizia della costa. L’antico acquario è un manufatto che racconta l’ingegno dei pescatori trezzoti ed una volta ultimati i lavori di riqualificazione dello scalo Palummeddu valuteremo tutte le iniziative volte alla tutela e valorizzazione che merita”. Il presidente dell’associazione ha già inoltrato al sindaco del Comune di Acicastello la richiesta di rimozione di alcuni rifiuti speciali (tavoli e sedie) presenti nella zona dello scalo “Palummeddu” vicino al mercato ittico di Aci Trezza.
Al termine della pulizia, alcuni soci hanno effettuato un’azione di guerrilla gardening spargendo dei semi di finocchio marino nell’area dei basalti colonnari all’interno del porto di Aci Trezza.