Si aspetta l’esito dell’esame autoptico per chiarire esattamente l’ora in cui Epifanio Zappalà è stato ucciso e la distanza dalla quale sono partiti i due colpi che lo hanno assassinato. Il guardiacaccia era stato ferito mortalmente tra mercoledì sera e giovedì mattina. un colpo lo ha raggiunto allo stomaco e il secondo a bruciapelo alla testa della vittima.
Gli inquirenti sembrano concentrarsi sulla vita privata di Zappalà. I Carabinieri stanno ascoltando i numerosi conoscenti della vittima per cercare di ricostruire le sue ultime ore di vita. Alcuni dettagli fanno pensare che l’uomo spesso rimaneva per la notte all’interno del casolare dove è stato ucciso. L’uomo forse conosceva il suo assassino e forse gli ha parlato poco prima di morire. Il telefonino del 45enne, ritrovato in un bicchiere pieno ‘acqua sul tavolo, fa pensare che l’assassino abbia voluto mettere fuori uso l’apparecchio per impedire al guardiacaccia di dare l’allarme.
Zappalà, originario di Misterbianco, centro in provincia di Catania, lavorava in una riserva di caccia di proprietà di un imprenditore etneo e andava spesso a caccia con gli amici. A Cesarò conosceva tanta gente.