È stato firmato il contratto istituzionale di sviluppo per la realizzazione della direttiva ferroviaria Messina-Catania-Palermo dal presidente della Regione, Rosario Crocetta; dai ministri per la coesione territoriale, Fabrizio Barca e dello Sviluppo Economico, Corrado Passera e dall’amministratore delegato di Fs, Mauro Moretti, mentre il contratto interessa cinque macro interventi, per un totale di 14 opere.
Collegamenti ferroviari con tempi di percorrenza più brevi e una maggiore frequenza del servizio. E’ su questi due elementi essenziali che punta il Contratto istituzionale di sviluppo siglato questa mattina che prevede 14 opere per un costo complessivo di 5.106 milioni di euro di cui 2.426 milioni sono già disponibili.
L’obiettivo e’ quello di una progressiva e forte riduzione dei tempi di percorrenza e della qualità del servizio fra i tre più importanti poli urbani dell’Isola. Con gli interventi già finanziati e per i quali è già stato deciso il tracciato si punta in prima battuta alla riduzione dei tempi di percorrenza tra Messina e Palermo. Altro obiettivo è il miglioramento dell’accessibilità delle aree interne della Sicilia orientale e meridionale ai grandi centri metropolitani e poi una maggiore efficienza dei nodi ferroviari di Catania e Palermo.
Grazie alle opere si otterrà una riduzione complessiva di oltre 10% dei tempi di percorrenza fra Messina e Palermo. Inoltre, verrò migliorata l’accessibilità delle aree interne della Sicilia centrale e della Sicilia meridionale ai grandi centri metropolitani. Si punta, infine, a una maggiore efficienza dei nodi ferroviari di Catania e Palermo.
Lungo la linea Messina-Catania (investimenti per 383,8 milioni di euro) e’ prevista la progettazione del raddoppio della tratta Giampilieri-Fiumefreddo (che resta ancora da coprire finanziariamente). Per il nodo di Catania verra’ completato il raddoppio dei binari nella tratta che va da Catania Ognina a Catania Centrale, progettato l’interramento della Stazione Centrale e realizzato il raddoppio del bivio Zurria-Catania Acquicella.
Sulla linea Catania-Palermo (investimenti per 823,4 milioni di euro) verranno raddoppiati i binari nelle tratte Bicocca-Motta-Catenanuova e Catenanuova-Raddusa-Agira, al fine di raggiungere una velocita’ di 200 km all’ora e consentire una crescita nella frequenza dei collegamenti. Per quanto riguarda la tratta Raddusa-Enna-Fiumetorto e’ prevista la realizzazione di uno studio di fattibilita’, d’intesa con la Regione Siciliana, per valutare tre soluzioni alternative: la riqualificazione della linea ferroviaria esistente; una variante di tracciato Enna-Pollina-Castelbuono; la variante di tracciato contigua all’asse autostradale Catania-Palermo. Previsti anche interventi tecnologici lungo le linee Messina-Catania e Catania-Palermo e la realizzazione del nodo di Palermo (valore investimenti: 1.218,8 milioni).
Con la firma del contratto, Governo, Regione Siciliana, FS e RFI si impegnano a collaborare e coordinarsi utilizzando strumenti di semplificazione amministrativa e procedimenti di decisione e controllo previsti dalle normative vigenti; rimuovere gli ostacoli che dovessero sorgere durante l’esecuzione degli impegni assunti per la realizzazione degli interventi accettando, in caso di inerzia, ritardo o inadempienza accertate, le misure sanzionatorie previste dal Contratto stesso; eseguire periodicamente un monitoraggio necessario alla verifica del Contratto, “anche per attivare prontamente le risorse necessarie”; mettere in atto una verifica semestrale del Contratto, anche per far partire prontamente i provvedimenti necessari alla realizzazione degli interventi; effettuare i controlli che garantiscano correttezza e regolarita’ della spesa.
“Siamo contenti per la firma del Contratto di Sviluppo Istituzionale, sottoscritto oggi. Peccato, poteva, anzi doveva essere applicato decenni prima. E no non ci stiamo a dover sempre rincorrere. Questa terra merita altro e Noi non ci rassegniamo!! Non approviamo che sia stata tenuta aperta la possibilità di potenziare la direttrice Palermo-Catania tramite il mega tunnel. Non serve, anzi è un’operazione senza futuro, vedi Ponte sullo Stretto. Costi esorbitanti per tagliare fuori l’entroterra e raggiungere Catania in un’ora e un quarto. Non serve. Meglio potenziare nel giro di pochi anni e con costi irrisori l’attuale linea, ergendola a rango “P”.
Utilizzando i soldi risparmiati nel potenziamento delle linee Palermo-Trapani, Siracusa-Ragusa e Gela-Modica-Ragusa. Rami secchi. Ma un ramo diventa secco e non i innaffia. E’ gli attuali rami secchi lo sono diventati perché è stato ridotto e peggiorato il servizio. E’ un circolo vizioso che porta alla morte delle linee. Voluto da chi? Magari il gommato c’entra qualcosa? Finiamola con gli slogan politici. Avremmo preferito la sottoscrizione del Contratto di Servizio. Siamo riusciti a rinviare i tagli previsti a marzo, grazie al nostro intervento che ha richiesto la mediazione del Prefetto verso il Ministro. Serve potenziare il servizio. Bisogna acquistare subito nuovi treni, visto che dall’ordine passano almeno 5 anni per la consegna. E il parco treni peggiora ogni giorno di più, cosi come la vita del personale ferroviario sottoposto a turni asfissianti e a cui va la nostra solidarietà. Ci batteremo per la sottoscrizione immediata del contratto di servizio e per delle infrastrutture più “fattibili”.”. così scrive Giacomo Fazio, presidente del comitato pendolari siciliani.