I Carabinieri della Stazioni di Palagonia e di Biancavilla hanno arrestato M.A., 23enne, per maltrattamenti in famiglia, sequestro di persona e atti persecutori, su ordinanza di misura cautelare emessa dal Tribunale di Catania. Il giovane è accusato, tra l’altro, di aver sequestrato la ex convivente e di averla costretta a seguirlo per circa una settimana tra le province di Messina e Catania. Lo scorso 30 dicembre 2012 M.A. avrebbe aspettato la donna, una sua coetanea di Biancavilla, sotto casa. La ragazza di rientro da una serata con le amiche si sarebbe accorta della presenza sgradita e si sarebbe barricata dentro la propria autovettura, cosa che non ha fermato l’aguzzino che ha infranto il finestrino dell’automobile e ha costretto la donna a salire sulla propria. Nella concitazione degli eventi la ragazza ha anche perso una scarpa che, ritrovata dai familiari, ha fatto subito pensare al peggio.
La denuncia di scomparsa è stata presentata all’epoca dei fatti alla Stazione Carabinieri di Biancavilla, i quali hanno diramato le ricerche nelle province limitrofe. La caccia al sequestratore è durata fino al 5 gennaio 2013 quando i due sono stati rintracciati mentre si stavano trasferendo in una struttura ricettiva di Caltagirone. Nei giorni trascorsi insieme, l’uomo ha consentito alla ragazza di contattare saltuariamente i famigliari con il suo cellulare per rasserenarli sullo stato di salute. Resta da chiarire la volontà della vittima di permanere insieme al sequestratore nei giorni in cui è rimasta lontana da casa. Infatti, al momento in cui i due sono stati rintracciati dai Carabinieri, la donna ha deciso di non sporgere denuncia dichiarando che la sua permanenza era stata consensuale. Così M.A. era stato solo deferito in stato di libertà alla Magistratura. Ma la vicenda non si è conclusa quel 5 gennaio.
Le molestie sono proseguite facendosi sempre più insistenti nei giorni successivi. Da qui le numerose denunce della giovane che con i familiari ha raccontato ai Carabinieri di Biancavilla tutte le intimidazioni subite. I militari hanno quindi accertato la responsabilità del 23enne riferendo gli esiti all’Autorità Giudiziaria che ha emesso il provvedimento cautelare. Il giovane è ora ristretto ai domiciliari.