L’assessorato regionale all’Istruzione e formazione ha stabilito i nuovi accorpamenti relativi a tutte le scuole della Regione di ogni ordine e grado. Un piano che per la provincia di Messina, secondo la Flc Cgil, risulta in parte equilibrato per le elementari e medie, meno per le scuole di secondo grado. In particolare, la Flc Cgil evidenzia l’aggregazione del liceo classico Maurolico di Messina con il liceo scientifico di Spadafora. Quest’ultimo, secondo il sindacato, poteva essere aggregato al liceo Valli di Barcellona che invece è stato aggregato al Medi, sempre di Barcellona, creando un istituto con 1.300 alunni. Fra le aggregazioni che meno sono piaciute alla Cgil anche quella del plesso di Tortorici dipendente oggi dall’IIS di Capo d’Orlando, a 15 km di distanza, con l’istituto tecnico commerciale e per geometri Tomasi di Lampedusa di Sant’Agata di Militello che dista più di 30 km.
Un piano, questo dell’assessore Nelli Scilabra che, sottolinea la Flc Cgil, fra le conseguenze avrà un ulteriore taglio di organico di tutto il personale, soprattutto Ata; la ricollocazione dei soprannumerari, in particolare dirigenti scolastici e direttori servizi e la costituzione di istituti comprensivi abnormi senza alcun fondamento didattico.
“Tutto ciò – spiega Grazia Maria Pistorino, segretario generale Flc Cgil di Messina – si sarebbe potuto evitare se le operazioni di dimensionamento fossero partite per tempo, quando il sindacato ne aveva fatto richiesta ma soprattutto se a Messina i sindaci, la Provincia e il consiglio scolastico provinciale avessero avuto un’idea precisa sulla specificità delle proprie scuole. Adesso – conclude Pistorino – è urgente avviare un’ampia discussione per costruire un sistema scolastico che risponda davvero alle esigenze di qualità e funzionalità del complicato territorio di Messina”.
Parere favorevole al nuovo piano di dimensionamento della scuola è stato invece espresso dalla Cisl Scuola. “Un parere – sottolinea la segretaria della Cisl scuola di Messina, Laura Fleres – supportato dall’ampio dibattito sostenuto e dalla condivisione su molte scelte effettuate all’unanimità. Certo – aggiunge la Fleres – un piano di dimensionamento, qualunque esso sia e da qualunque parte provenga la proposta, comporta una riduzione inesorabile di posti di lavoro e proprio per questo non abbiamo voluto condividere altre proposte di accorpamento portate avanti da altre sigle sindacali, preferendo rinviare tutto ad un’operazione complessiva del prossimo anno”.
Maria Chiara Ferraù