Aveva cercato di assassinare la guardia particolare giurata Francesco Giorgianni e il fratello, insieme ad altri complici. Era il 10 febbraio 2012. È successo a Spadafora, centro in provincia di Messina. In pieno centro abitato alcune persone tentarono di uccidere la guardia giurata e, a seguito della risposta a fuoco di quest’ultima, rimase colpito mortalmente il giovane messinese Domenico Santapaola. Oggi i Carabinieri hanno arrestato un terzo presunto responsabile per il tentato omicidio ai danni di Giorgianni. Le manette sono scattate ai polsi di Lorenzo Di Blasi, messinese di 22 anni già noto alle forze dell’ordine.
I militari della stazione di Spadafora e Milazzo, attraverso complesse indagini, erano risaliti all’identità di due dei presunti attentatori nei confronti dei quali la procura di Messina aveva emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto.
I primi a finire nella rete degli investigatori sono stati i due messinesi Rosario Verdura, 32 anni, con precedenti di polizia e Antonino Cardia, 30 anni, imprenditore già noto alle forze dell’ordine. I due erano stati raggiunti lo scorso 26 luglio 2012 dal provvedimento di fermo emesso dal Gip.
Secondo quanto emerso dalle indagini, Cardia avrebbe portato il commando armato con la propria auto sul luogo del delitto. Qui Rosario Verdura e Domenico Santapaola, insieme ad altri soggetti, sarebbero scesi dal mezzo per dirigersi verso le due vittime designate: i fratelli Francesco e Davide Giorgianni.
L’agguato omicida non aveva sortito gli effetti sperati. A morire nel corso del conflitto a fuoco che si è scatenato, è stato uno del commando omicida: Domenico Santapaola. Grazie ad ulteriori indagini condotte anche grazie al supporto del Reparto investigazioni scientifiche di Messina, sono stati individuati ulteriori elementi da cui sono emersi inconfutabili elementi di responsabilità nei confronti di Lorenzo Di Blasi che è finito oggi in manette.
Secondo quanto accertato dagli investigatori, Di Blasi si sarebbe trovato a bordo dell’auto guidata da Cardia, sulla quale viaggiavano anche Verdura e Santapaola. L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato rinchiuso nel carcere di Messina Gazzi dove resterà a disposizione dell’Autorità giudiziaria.
Maria Chiara Ferraù