Dopo la neve e il freddo di venerdì pomeriggio, una giornata con un timido sole e con una temperatura mite ha fatto da cornice all’antica festa di San Sebastiano, patrono di Tortorici. Come di consueto si sono rinnovate le più antiche tradizioni con la partecipazione alla messa cantata delle 11 delle autorità locali. Il corteo detto “Senato”, preceduto dalla banda, dal gruppo locale degli Scout e dai mazzieri, partito dalla sede del Municipio, ha raggiunto la chiesa madre per consegnare simbolicamente la chiave della città al Santo patrono. Ad accogliere il senato, davanti alla chiesa di Santa Maria Assunta c’era l’arciprete, Giuseppe Calabrese. Quest’anno ad aprire il corteo del Senato c’era il vice sindaco, Rosario Contiguglia, accompagnato dal presidente del consiglio Nunzio Reale, dalle autorità civili e militari e dal sindaco di Castell’Umberto, Alessandro Pruiti.
Dopo la messa cantata celebrata dal vescovo di Patti, Ignazio Zambito, è iniziata la questua. Prima, però, come da tradizione il pesante fercolo, portato in spalla dai “nudi” i fedeli vestiti di bianco e a piedi scalzi, ha compiuto i tre giri della chiesa per ringraziare la Madonna e Dio per la festa e per chiedere le grazie affidate a San Sebastiano dai propri fedeli. Il simulacro del Santo patrono di Tortorici, intorno alle 18, è stato riposto nella chiesa di San Nicolò dove resterà fino a domenica prossima, giorno dell’ottava.
Maria Chiara Ferraù