La free trade zone propugnata dall’Associazione Interporto di Gela, presieduta dal dottor Marco Fasulo è approdata in Consiglio comunale martedì 15 gennaio divenendo oggetto di una mozione presentata dal consigliere comunale Gioacchino Pellitteri. La mozione è stata votata all’unanimità e nei prossimi giorni sarà trasmessa dal presidente del consiglio comunale Giuseppe Fava a tutti quei comuni della Sicilia che si ritengano interessati a divenire “free trade zone” creando nel contempo un movimento che coinvolga le cittadinanze, le professioni, le forze sociali e sindacali. La mozione dell’ex senatore Pellitteri è stata approvata all’unanimità dai 18 consiglieri presenti. “La nostra proposta – ha detto il consigliere Pellitteri illustrando la sua mozione all’organo consiliare – apre una innovativa prospettiva di sviluppo alla città, al suo hinterland e a tutta la Sicilia in quanto individua Gela come free trade zone, ossia come area geograficamente o amministrativamente limitata al cui interno le attività produttive beneficiano di un regime particolare in materia doganale e fiscale. Si tratta di una zona franca d’eccezione, ove possono offrirsi agevolazioni fiscali (imposte dirette, tributi locali), vantaggi finanziari e amministrativi per le imprese e anche altri incentivi di natura economica e sociale. A tale categoria si ricollegano le zone economiche speciali, le zone d’impresa e l’insieme delle zone di riconversione economica. La free zone, nell’era della globalizzazione e degli scambi internazionali, rappresenta il volano per l’apertura di nuovi mercati e per lo sviluppo di tutta l’economia di un territorio e di una nazione”.
Alle tesi di fondo sulla convenienza delle zone franche, Pellitteri ha aggiunto che Gela è collocata in una zona strategica, la 26^ del mondo e questo è il momento opportuno per porre il problema.
“Quando nel 1994-96 sono stato Senatore della Repubblica – ha continuato Pellitteri – in un clima di inusuale attenzione generale, ho presentato una proposta di legge per l‘istituzione della zona franca a Gela, ma nessuno mi ha preso in considerazione. Oggi ci sono tutte le condizioni per farci ascoltare. Intanto la proposta parte da tutta la politica locale e si sviluppa come forza di pressione dal basso che intende coinvolgere le zone limitrofe, e mi riferisco innanzi tutto a comuni come Licata, Butera, Niscemi, Riesi e Mazzarino, ma, volendo, anche Catania e Palermo. Le contingenze sono tutte favorevoli: dalle imprese internazionali che tendono alla delocalizzazione, alla presidenza della Regione dove c’è Crocetta che è certamente attento allo sviluppo di Gela e della Sicilia. Speriamo che Gela abbia qualche candidato alle politiche collocato in posizione utile per l’elezione. Il progetto è ambizioso – ha continuato Pellitteri – servono sinergie e il Sindaco Fasulo mi ha assicurato tutto il suo sostegno“.
L’illustrazione della mozione è stata seguita da un coro variegato di consensi e tutti hanno mirato a fornire integrazioni e suggerimenti operativi. I consiglieri Piero Lo Nigro, Tonino Ventura, Guido Siracusa, Rocco Giudice, Giacomo Gulizzi Giuseppe Morselli, Luigi Farruggia e il presidente Fava, nel proporre l’integrazione di un progetto che di per sè si presenta integrato, hanno suggerito di includere lo Iard e il porto di Gela e di stabilire un percorso operativo che impedisca all’iniziativa di rimanere sulla carta e nel libro delle buone intenzioni.
Nella sua replica finale, dopo aver ringraziato sia l’Associazione interporto e il suo presidente, il Marco Fasulo, per l’azione pluriennale fin qui svolta e tutti i consiglieri per aver consentito la trattazione della mozione e per averla apprezzata, Pellitteri ha accettato le integrazioni proposte e, anzi, ha ribadito un aspetto che coinvolge l’ENI, che, grazie alla zona franca, potrebbe accelerare le operazioni di bonifica dei siti dismessi e cogliere l’opportunità per passare direttamente dalla de-industrializzazione alla re-industrializzazione e/o alla riconversione.
“Solo se diventa zona franca – ha concluso Pellitteri – Gela, di cui potrebbero finalmente essere sviluppate le vocazioni marinare, portuali e agro-alimentari della sua piana, avrà l’opportunità di realizzare, completare e potenziare infrastrutture quali la superstrada Gela-Catania, le linee ferroviarie, la annessa centrale elettrica, il metanodotto Libia-Gela, l‘autostrada Gela-Siracusa e l’aeroporto di Comiso”.
A seguito dell’esito positivo della mozione il Sindaco di Gela, avv. Angelo Fasulo, e il presidente del consiglio comunale, Dr. Giuseppe Fava, sono stati impegnati a raccordarsi con l’Associazione Interporto del Golfo di Gela; contattare i consigli comunali e i sindaci dei comuni delle provincie di Caltanissetta e Agrigento, fra cui soprattutto i prossimali Licata, Butera, Niscemi, Mazzarino e Riesi; proporre l’iniziativa al presidente della Regione Siciliana, On.le Rosario Crocetta, al presidente dell’ARS, on. Giovanni Ardizzone, al Vice Presidente della Camera dei Deputati, On. Maurizio Lupi, al Presidente del Senato della Repubblica, Sen. Renato Schifani.