Con striscioni, fischietti e tanta rabbia stamattina quasi tutti i dipendenti del Comune di Tortorici hanno sfilato rumorosamente per le vie del centro nebroideo in occasione dello sciopero generale proclamato da Cgil, Cisl e Uil a cui non hanno aderito soltanto una decina di persone. Sono più di 100 i lavoratori comunali che non percepiscono lo stipendio da mesi. Qualche giorno fa è stato pagato loro il mese di settembre, ma non i contributi.
Sindacati e dipendenti questa mattina hanno protestato anche contro le ultime disposizioni della giunta guidata dal sindaco Carmelo Rizzo Nervo. In particolare, puntano il dito contro il pagamento disposto per il concerto di Capodanno del 28 dicembre con l’orchestra da camera dell’Opera di Berlino. Secondo i sindacati queste somme potevano essere risparmiate, soprattutto considerando che le casse comunali sono vuote e si devono pagare non soltanto le mensilità arretrate, che presto da 2 potrebbero diventare 4 (compresa la tredicesima), ma anche i salari accessori dal 2008 ad oggi.
perché, spiega, “la cultura è importantissima e un appuntamento come Emo e il concerto di Capodanno che da qualche anno attrae visitatori e appassionati da tutta la Sicilia e non solo, costituisce un volano di sviluppo anche turistico per Tortorici. Inoltre – sottolinea l’assessore – i concerti estivi e per il concerto di Capodanno, sono finanziati dalla Regione e dallo Stato”. Secondo i lavoratori comunali, invece, Emo, la rassegna internazionale di musica da camera oricense è paragonata all’Imu introdotta dal Governo nazionale.
Nel mirino dei sindacati e dei lavoratori che si sono riuniti in protesta, c’è anche l’ultima delibera di Giunta che dispone l’assunzione per 5 anni di 20 lavoratori Asu. Secondo Cgil, Cisl e Uil, si tratta di una decisione rischiosa anche per il futuro dei lavoratori che “potrebbero ritrovarsi addirittura senza un lavoro se il contratto non potrà partire da gennaio 2013”. Secca la risposta dell’assessore Galbato: “non ci stiamo a questi giochetti. Noi vogliamo il bene dei lavoratori e per questo abbiamo proceduto alla loro stabilizzazione per 5 anni. Sono padri di famiglia che non possono ritrovarsi senza un lavoro e questo mi dispiace non sia stato capito né dai lavoratori, né dai sindacati a cui chiediamo di aiutarci e protestare insieme a noi con la Regione siciliana e il governo nazionale affinché arrivino i fondi necessari per pagare gli stipendi arretrati a tutti i dipendenti”.
Maria Chiara Ferraù