Quattro stupratori nigeriani sono stati arrestati dagli agenti del commissariato di Caltagirone, nel catanese. Le manette sono scattate ai polsi di Solomon Obuh, 21 anni; Michael Okowa, 25 anni; Fedricic Johnson, 23 anni e Godswift Chukuma, 25 anni.
I quattro nigeriani, già ospiti del Cara di Mineo, sono gravemente indiziati dei reati di violenza sessuale di gruppo, furto, lesioni e danneggiamento ai danni di una connazionale.
Una vicenda triste che ha avuto come teatro proprio il Cara di Mineo, diventato un vero e proprio inferno per la vittima che, nonostante le minacce e la violenza subita dai quattro, ha trovato il coraggio e la forza di denunciargli al posto di polizia del centro d’accoglienza.
Tutto è successo la notte tra il 14 e il 15 dicembre, quando la donna si è risvegliata nell’alloggio di un connazionale, dal quale era stata invitata la sera precedente, dolorante e priva d’indumenti. Addosso a lei un gruppo di uomini che la picchiavano, in testa il ricordo di una bevanda offertale qualche tempo prima che le aveva fatto perdere i sensi.
I forti dolori al ventre, il terrore per ciò che le era accaduto e le minacce di morte dei quattro uomini che le avevano detto: “se vai dalla polizia ti ammazziamo”, hanno indotto la donna a cercare conforto presso il rappresentante della comunità nigeriana, per informarlo e per avere protezione.
I quattro non sono stati fermati da questo e la notte del 16 dicembre hanno fatto irruzione nell’alloggio dove la donna si era nascosta, inveendo contro di lei e picchiandola al collo al viso e al busto, questa volta con un bastone in legno. Anche in questa occasione una minaccia di morte se fosse successo qualcosa ai quattro.
Gli aguzzini sono stati rintracciati e bloccati, grazie ad un’indagine della polizia che si è svolta in tempi record e ha visto una serie di controlli e perquisizioni effettuate in numerose abitazioni del centro. È stato così scongiurato il rischio che i 4 potessero fuggire per trovare riparo da altri connazionali, facendo perdere le loro tracce.
I quattro sono stati rinchiusi nel carcere di Caltagirone dove resteranno a disposizione dell’Autorità giudiziaria.
Maria Chiara Ferraù